A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

sabato 31 gennaio 2015

Le tramvie degli altri: uno sguardo all'Europa

di Mauro Bonciani (*)

Firenze, linea 1 del sistema tramviario: un convoglio "Sirio"
presso la fermata "Porta al Prato/Leopolda".
Il 14 febbraio 2010 A Firenze veniva ufficialmente avviato il servizio lungo la linea 1 della tramvia, che collega la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella con il vicino comune di Scandicci. Mentre si sta sviluppando il dibattito su come completare la rete tramviaria, a circa cinque anni da quell'evento che ha cambiato in positivo la mobilità e gli stili di vita di tanta parte dei cittadini dell'area fiorentina, ed a pochi mesi dall'avvio dei lavori per la realizzazione delle linee 2 e 3, abbiamo chiesto a Mauro Bonciani di trarre qualche riflessione di sintesi da una una serie di articoli che aveva realizzato per il Corriere fiorentino tra il 2008 e il 2011. Vi si analizzava la situazione della mobilità in alcune città europee che hanno scelto da tempo la tramvia come una delle principali infrastrutture. Un'interessante carrellata di situazioni ed impressioni, utile per andare al di là delle consuete - ma spesso un po' provinciali - polemiche che si sviluppano in riva d'Arno. E per meglio apprezzare vantaggi e limiti di una fondamentale scelta di innovazione per la vivibilità di Firenze.

Il viaggio nelle “tramvie degli altri” del Corriere fiorentino è iniziato a Siviglia, è proseguito ad Atene, Nizza, Bordeaux, Strasburgo, Cracovia ed è terminato a Monaco di Baviera, con la linea 1 ormai in funzione e le polemiche sul tram cancellato dal centro storico dalla Giunta Renzi. Oggi, tre anni dopo, cosa è rimasto di quella esperienza, che lezioni si possono o devono trarre dal reportage? In estrema sintesi l’attualità del “viaggio” è immutata, sia per quanto riguarda i problemi creati dai binari sia per le soluzioni.
Le proteste, ovunque, sono causate dal taglio degli alberi, dalla lunghezza superiore alle previsioni dei cantieri (non accade solo da noi), dai danni economici ai negozi causati dai lavori in corso. I vantaggi, ovunque, sono aree pedonalizzate raggiungibili con il tram, una rete interconnessa con taxi, postazioni di noleggio biciclette e bus (e anche parcheggi, ma sempre a pagamento e spesso cari), spazi pregiati liberati dalle auto e fruibili per residenti e turisti, diminuzione dello smog in centro con migliore tutela di monumenti e chiese antiche. Nel mezzo alcuni accorgimenti che a Firenze per adesso non ci sono stati: comunicazione capillare e costante sui cantieri - a Bordeaux ognuno ha un punto informativo con scritto il cellulare del responsabile che risponde a tutti, esegue sopralluoghi, trova soluzioni per un tubo rotto piuttosto che per il carico e scarico merci, magari “risagomando” il perimetro del cantiere - risarcimento danni per i negozianti con un apposito fondo, organizzazione gerarchica delle vie limitrofe così da garantire sempre viabilità e parcheggi, anche se con limitazioni.
Con il tram in funzione poi le “città modello”, come Monaco o Bordeaux ma anche Cracovia, riorganizzano tutta la sosta e la viabilità, così da permettere di avvicinarsi alle zone pedonali, ma con il mezzo pubblico, scoraggiando l’uso dell’auto privata (come ti dicono subito gli albergatori). Altri “trucchi” per dare servizi alternativi all’auto che dai noi non ci sono? Tantissimi taxi (a Cracovia, che ha un centro storico come Firenze, sono 3.500 contro i circa 700 del nostro capoluogo di regione) ed a tariffe ridotte, la metropolitana nelle aree urbane estese, postazioni intelligenti di biciclette a noleggio, tramvie in funzione fino alle due di notte e sempre con passaggi frequenti, piste ciclabili estese per centinaia di chilometri. E soldi: Bordeaux ad esempio finanzia con 120 milioni l’anno la sua rete tramviaria e di autobus, la municipalità di Strasburgo ha erogato 8,5 milioni di euro di indennizzo ai commercianti per i 4.000 giorni di lavori necessari per costruire le 5 linee di tramvia.
Firenze, gennaio 2015: un tratto di via di Novoli,
con il cantiere per la posa dei binari della linea 2 della tramvia.
Le proteste di residenti e negozianti sono un’altra costante, specie se i cantieri sono eterni ed i costi aumentano, come le polemiche di alcuni per i vagoni nel cuore delle città, vicino alle cattedrali, ma una volta che la rete di tram è un funzione nelle città visitate la grande maggioranza dei cittadini apprezza, ed usa, il tram, giovani o anziani che siano e la tendenza è di ampliare la rete. Altra lezione, i cambi di rotta non sono una nostra esclusiva: a Nizza, ad esempio, la nuova amministrazione di centrodestra ha stoppato l’ampliamento della tramvia deciso dall’amministrazione di sinistra.
Il tram però alla fine piace perché è puntuale, silenzioso, ci si sale sopra senza neppure fare uno scalino, ci si può portare anche la bicicletta o i passeggini, ha tempi di percorrenza nettamente migliori rispetto alle auto, anche sulle lunghe distanze. Certo il tram non può essere “solo”: occorre appunto una rete che copra tutto il territorio comunale o dell’area circostante la città principale, servizi, “banalità” come biglietterie automatiche che funzionano sempre (anche perché i controllori fuori dall’Italia non mancano mai), soldi, connessione con il trasporto pubblico e le aree di sosta, organizzazione. E così lasciare a casa l’auto diventa molto più semplice e facile.

* Mauro Bonciani è giornalista della redazione del Corriere fiorentino

Gli articoli di Mauro Bonciani su "le tramvie degli altri", pubblicati dal Corriere fiorentino:
SivigliaUn cavallo d’acciaio a sei passi dalla Giralda (14.3.2008)
> Nizza - Gli elettori (e Garibaldi) fermano le nuove linee (18.3.2008)
> Bourdeaux - Il jumbo della Gironda viaggia (quasi) senza pali ( 22.3.2008)
> Strasburgo - Il più europeo dei tram ora unisce destra e sinistra (4.4.2008)
> Atene - Un Sirio che non brilla nel caos del traffico (8.4.2008)
> Cracovia - I cerchi, e le auto intorno. È il «modello Cracovia» (6.5.2011)
> Monaco - Monaco, la mossa della T. E il mondo si muove sotto (7.5.2011)

Vedi anche:
La prima linea della tramvia a Firenze, quattro anni dopo: intervista a Giovanni Mantovani (12 maggio 2014)
Il sistema ferroviario fiorentino e l’alta capacità: intervista ad Angelo Pezzati (16 giugno 2014)
Tram: sopra o sotto? (18 settembre 2014)


Per saperne di più
- Comune di Firenze: tramvia, con informazioni sui progetti e sullo stato di avanzamento dei cantieri
- GEST (società di gestione della linea tramviaria 1)

Rassegna stampa
Le bici lumaca tra i cantieri della tramvia. Per fare sessanta metri servono 6 minuti, di Marzio Fatucchi (Corriere fiorentino, 2.1.2015)
Sgravi per un milione a 800 negozi danneggiati, di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 3.1.2015)
I binari sotterranei? Di destra. E chi passa sopra è di sinistra, di Paola Fichera (La Nazione, 3.1.2015)
- Tramvia, il 25 nuova prova del fuoco, di Massimo Vanni (la Repubblica, 4.1.2015)
Cantiere Statuto, cento vigili anti caos, di Claudio Bozza (Corriere fiorentino, 6.1.2015)
- Allerta allo Statuto: riaprono le scuole, controlli sui semafori (la Repubblica, 7.1.2015)
Tramvia sotto il centro, Renzi preme. Nardella: "Ok, ma resta l'ipotesi bis", di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 7.1.2015)
Due tunnel alternativi per portare la linea 2 fino a Bagno a Ripoli, di Massimo Vanni (la Repubblica, 7.1.2015)
Tramvia, stress test per la viabilità. Oggi riaprono le scuole e gli uffici, di Claudio Capanni (La Nazione, 7.1.2015)
Cantieri: ora tocca anche a Novoli. Guidoni, il controviale cambia verso, di Claudio Capanni (La Nazione, 7.1.2015)
- Operazione bailey: Palazzo Vecchio schiera cento vigili (La Nazione, 7.1.2015)
- «Metrotram, via alla progettazione». Il sindaco manda le carte al Ministero, di Ilaria Ulivelli (La Nazione, 7.1.2015)
Tra i monumenti o come in Germania. Con tre incognite, di Mauro Bonciani (Corriere fiorentino, 7.1.2015)
- Centro o viali, il bivio di Sirio, di Claudio Bozza (Corriere fiorentino, 7.1.2015)
Tram, un braccio verso San Marco, di Ernesto Ferrara (la Repubblica, 8.1.2015)
Metrotram, due alternative sotterranee. Per ora i 100 milioni dirottati sulla linea 4, di Ilaria Ulivelli (La Nazione, 8.1.2015)
Fortezza e Statuto, il traffico supera la prima vera prova, di Antonio Passanese (Corriere fiorentino, 8.1.2015)
Cantieri al rallentatore. Così non va, di Christian Campigli (La Nazione, 10.1.2015)
Operai? No, solo transenne. Ecco trovati i cantieri deserti, di Christian Campigli (La Nazione, 10.1.2015)
Lavori alla Fortezza, i ciclisti presentano un piano salta-cantieri, di Marzio Fatucchi (Corriere fiorentino, 15.1.2015)
Presa in giro tutta la città. Siamo stufi, di Luigi Caroppo (La Nazione, 17.1.2015)
Tramvia, sempre più scandalo. «Lavori fermi, soltanto due operai», di Rossella Conte (La Nazione, 17.1.2015)
«I ritardi? Causati dalla burocrazia. Siamo indietro di circa 80 giorni», di Olga Mugnanini (La Nazione, 17.1.2015)
- Novoli, stop emergenza viabilità. Tra le ruspe spuntano 9 operai, di Christian Campigli (La Nazione, 22.1.2015)
Cantieri tramvia, piano di soccorso anti-ritardi. Ditte in crisi? Gli operai passano alle capofila, di Stefano Vetusti (La Nazione, 23.1.2015)
Tramvia, un rilancio e una cacciata, di Claudio Bozza (Corriere fiorentino, 24.1.2014)
Rivoluzione viabilità a Novoli. Strettoia, è lotta contro il tempo, di Claudio Capanni (La Nazione, 24.1.2015)
Tramvia, tre bombe da disinnescare. Oggi il presidio della ditta ‘cancellata', di Claudio Capanni (La Nazione, 26.1.2015)
- Viale Morgagni, c'è una schiarita. «Il cantiere può riaprire domani», di Christian Campigli (La Nazione, 27.1.2015)
Tramvia, ostacoli superati. Operai Grazzini già nei cantieri, di Christian Campigli (La Nazione, 29.1.2015)

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