A cura di: Antongiulio Barbaro, Alessio Bartaloni, Amos Cecchi, Antonio Floridia, Monica Liperini,
Arnaldo Melloni, Eriberto Melloni, Massimo Migani, Mario Primicerio, Simone Siliani



Nessuno è chiamato a scegliere tra essere in Europa e essere nel Mediterraneo,
poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.

Aldo Moro

martedì 1 luglio 2014

Una corrispondenza inedita sulla pianificazione urbanistica a Firenze

di John Stammer

Ciclostilato in proprio è venuto in possesso di una recente corrispondenza inedita tra John Stammer e l'amico Robert Zero in merito alla pianificazione urbanistica fiorentina, in cui sembra sia sfatato uno dei tanti miti fioriti in città negli ultimi anni. Ciclostilato in proprio non poteva non pubblicarla.

Caro Robert,
tu mi chiedi notizie del Nuovo Piano di Firenze. Da quando ho iniziato, alcuni anni orsono, dopo la mia intensa attività nel Regno Unito, ad occuparmi delle vicende urbanistiche di una delle città più belle e importanti dell'Italia, ho scoperto che, in questo paese, bisogna sempre guardare dietro le parole. Questa tua richiesta mi ha dato modo di sperimentare anche su questo tema la mia nuova attitudine. Ecco quindi quello che ho scoperto.
Prima di tutto bisogna dire che Firenze da molti anni, almeno dal 1993, ha contenuto la sua espansione urbana; non ci sono evidenti fenomeni di sprawl urbano, e anche le periferie hanno un assetto complessivamente ordinato. Il primo tentativo di applicare la nuova norma urbanistica regionale e superare il Piano Regolatore Generale del 1993 (PRG) è datato 2001-2002 con la prima amministrazione del Sindaco Leonardo Domenici. Il Piano Strutturale (PS) fu adottato nel 2004, quasi a fine mandato, ed il completamento delle procedure di approvazione fu lasciato alla amministrazione successiva. Tuttavia le nuove alleanze politiche e le mutate condizioni politiche e anche normative (proprio in quel periodo la Regione aveva prodotto importanti modificazioni alle norme urbanistiche) consigliarono un percorso di ascolto della città e di partecipazione dei cittadini che approdò in una lunga serie di incontri pubblici che analizzarono il Piano Strutturale del 2004 e ne determinarono una nuova versione che fu adottata dal Consiglio comunale nel luglio del 2007. Questa nuova versione però non giunse mai all'approvazione per le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica a seguito di una inchiesta della magistratura fiorentina, che si risolse con l'assoluzione di tutti gli imputati dalle accuse di corruzione e concussione, e per le conseguenze politiche di quella stessa inchiesta.
La nuova amministrazione nata nel 2009 sulle ceneri della precedente ha ripreso il lavoro lanciando lo slogan "piano a volumi zero". Il nuovo piano è stato approvato definitivamente nel 2011 e rappresenta di fatto una sostanziale continuazione delle politiche di contenimento della espansione urbana e della logica del costruire sul costruito che avevano improntato le precedenti versioni. Solo che ora si è fatto precedere agli atti tecnici gli slogan. Slogan che in questo caso non danno esattamente conto della realtà degli atti.
Particolare dell'Assedio di Firenze del 1530, di Giovanni Stradano - Sala Clemente VII, Palazzo Vecchio, Firenze.

Vediamo quindi nel dettaglio la situazione.
Già il PS 2007 era un piano di sostanziale contenimento della nuova edificazione (quasi a volumi zero con uno slogan ora di moda) e prevedeva la crescita del 2,7%  (in termini di Superficie Utile Lorda, SUL) dell'intero sistema urbano della città. Questo dato comprendeva non solo le nuove previsioni del PS ma anche le previsioni del PRG vigente che venivano confermate.
Il Piano del 2011 recupera questa impostazione e la modifica solo in parte laddove diminuisce la quantità di SUL costruibile derivante dalle previsioni del PRG vigente. Infatti non tutto quanto era già previsto dal PRG vigente viene recuperato nel PS, ma dei 235.773 mq di SUL previsti dal vecchio PRG ne conferma 94.700. Quindi l'unica effettiva diminuzione è questa.
Per fare una comparazione volumetrica a 100 mq di SUL corrispondono circa 300 mc.
Non si tratta come puoi ben capire di un piano a "volumi zero", bensì di un piano per dirla con Giuseppe Campos Venuti (uno dei più autorevoli urbanisti italiani) a volumi "ragionevolmente contenuti". Che è stata la filosofia del nuovo Piano di Firenze già dal 2004 e, a dire il vero, già dal 1993.
Un piano quindi che punta, come i precedenti, al recupero dell'esistente e al suo trasferimento da aree già sature a aree meno sature, con vantaggi sia per le prime sia per le seconde. Le prime infatti recuperano spazi utili per i servizi pubblici e le seconde aumentano la loro densità a vantaggio dell'efficacia degli stessi servizi pubblici.
Per fornire alcuni numeri, che in urbanistica sono sempre interessanti e utili, il dimensionamento totale del PS 2011 è di mq 1.307.000 di SUL realizzabile, di cui 1.062.300 da recupero, 150.00 da trasferimento, 94.700 residuo del vecchio PRG.
Per darti un'idea il PS 2007 aveva questi dati: SUL realizzabile mq 919.740 di cui 404.767 da recupero, 279.200 da trasferimento, 235.700 residuo del vecchio PRG.
In sostanza il Piano del 2011 "movimenta" un numero maggiore di volumi diminuendo quelli di nuova edificazione a vantaggio di quelli derivanti dal recupero.
C'è però un dubbio che non viene sciolto dalla lettura del Piano 2011. Infatti il Piano non conteggia fra queste superfici oggetto di intervento di trasformazione, e quindi conteggiate nel Piano, gli interventi che vengono definiti "ordinari" e non soggetti alla normativa delle aree di trasformazione e conseguentemente conteggiabili nel Piano.
Ora questi interventi non riguardano solo, come era lecito aspettarsi, piccoli interventi su singole abitazioni per sopralevazioni, ampliamenti di una stanza o interventi di piccole dimensioni comunque riferibili alla singola unità immobiliare che, naturalmente, è logico non siano calcolate nel dimensionamento complessivo di un piano generale. No: gli interventi che non sono conteggiati riguardano interventi fino a 2.000 mq di SUL.
Ora un intervento di 2.000 mq di SUL è un intervento significativo nell'ambito urbano della città di Firenze. Per farti capire, caro Robert, si tratta di un intervento di circa 30 appartamenti, un intervento che in contesti delicati come quelli che caratterizzano il sistema urbano fiorentino, può fare la differenza fra una ordinata sistemazione urbana e una disordinata e di difficile gestione.
Inoltre, cosa ancora più complicata da gestire, la scelta di dove allocare questi interventi è lasciata alla discrezionalità della redazione del Regolamento Urbanistico, che è stato recentemente adottato dal Consiglio Comunale.
Quindi lo slogan ha avuto successo, ma la realtà dei fatti non corrisponde esattamente allo slogan.
Caro Robert, come vedi in Italia bisogna sempre guardare dietro e dentro le parole. L'italiano è una lingua bellissima ma complessa, e spesso è utilizzata per costruire cortine fumogene più che ragionamenti chiari e limpidi.
Un abbraccio da Firenze dove il sole splende nonostante le burrascose previsioni della vigilia della Pasqua.
Oh my dear Robert the weather is changing.
I miei migliori saluti,

John Stammer
Easter 2014, Florence


Per saperne di più
- Piano Strutturale del Comune di Firenze, approvato nel 2011
- Stop al consumo di suolo nel nuovo Piano strutturale (15.10.2010)

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